Il copywriting, ovvero l’arte di scrivere testi persuasivi, è una delle professioni che più di ogni altra è stata impattata dall’avvento di ChatGPT. Negli ultimi mesi sono tantissimi i contenuti scritti sull’argomento che hanno cercato di rispondere alle mille domande degli addetti ai lavori e non solo, ma il quesito che sembra tenere tutti sulle spine è: “ChatGPT sostituirà la figura del copywriter?”.

Gli algoritmi generativi, tra cui ChatGPT, sono ormai alla portata di tutti, ed è per questo che crediamo fondamentale fare informazione per mostrare gli utilizzi e anche i limiti di questo strumento, affinché ChatGPT venga visto come un amplificatore del nostro lavoro, un potenziatore delle nostre performance e non uno strumento da temere.

In questo post, cercheremo di fare chiarezza sul funzionamento di ChatGPT e su i suoi utilizzi nell’ambito del copywriting.  

Cos’è ChatGPT?

ChatGPT, dove l’acronimo GPT sta per Generative Pre-trained Transformer è un algoritmo di generazione di linguaggio naturale, sviluppato dall’organizzazione di ricerca OpenAI, che basa il suo funzionamento su trasformatori pre-addestrati di apprendimento automatico (o machine learning) che attingono da un enorme quantità di dati di testo.

In poche parole, Chat GPT legge un input (come una frase o un paragrafo), impara dal contesto e genera testo in modo autonomo.

Per farvi capire l’impatto che Chat GPT ha avuto sul mondo dell’internet vogliamo riportarvi un dato: Open.AI ha registrato in Italia, nel solo mese di gennaio, oltre 1,4 milioni di visitatori unici. 

ChatGPT e copywriter: alleati o sfidanti?

Chat GPT può aiutare davvero i copywriter nel creare contenuti di qualità in tempi molto più brevi, d’altronde l’essenza stessa della tecnologia è migliorare e velocizzare il lavoro delle persone, ma di una cosa siamo certi ChatGPT non potrà sostituire il lavoro dei copywriter.

Ricordate quando qualche mese fa vi abbiamo parlato dell’aggiornamento dell’algoritmo di ranking di Google chiamato Google Helpful Content Update?

Sì? Bene, allora ricorderete bene che con questo aggiornamento Google ha deciso di premiare i siti web che pubblicano contenuti utili e di qualità per gli utenti, e allo stesso tempo di penalizzare i siti web che pubblicano contenuti di bassa qualità o addirittura ritenuti spam.

Tutta questa premessa per dire che se tutti i content editor utilizzassero l’intelligenza artificiale per sostituirla al proprio lavoro, in poco tempo Internet si riempirebbe di contenuti tutti uguali, mediocri e non personalizzati che sicuramente verrebbero penalizzati da Google.

Sappiamo bene che Big G non resta certo a guardare, non a caso a pochi mesi di distanza ha annunciato l’arrivo di Bard, il chatbot che rivoluzionerà il modo di fare ricerca sul web (ma di questo ne parleremo nelle prossime pubblicazioni); ma non solo, voci di corridoio sostengono che, grazie a un sistema di watermarking, sarà possibile per i motori di ricerca capire se un contenuto è stato generato da ChatGPT o no.

Non si hanno conferme da OpenAI, ma perché rischiare?! Se volete approfondire l’argomento, vi lasciamo un articolo qui. 

chatGPT e content marketing

*Questa immagine è stata creata con l’intelligenza artificiale

Cosa può fare ChatGPT (per un copywriter)

Fatte le dovute premesse, possiamo affermare con certezza che Chat GPT è un potentissimo strumento per i copywriter, e non solo. Per poterlo utilizzare correttamente è però necessario dargli input precisi, detti prompt, cioè prospetti unici e precisi; più specifiche saranno le nostre richieste, più articolate saranno le risposte che riceveremo.

Scongiurare la sindrome da foglio bianco

Quante volte ci siamo trovati davanti al nostro schermo, fissandolo con lo sguardo perso nel vuoto, senza sapere cosa scrivere? Il momento d’ispirazione non è sempre facile da raggiungere, ma è una parte fondamentale della scrittura, è necessario tempo, pazienza e anche una buona dose di creatività, per riuscire a mettere insieme le nostre idee e trasformarle in parole.

Chat GPT in questi casi può essere un valido aiuto. Inserendo un input sull’argomento che desideriamo trattare possiamo chiedergli, ad esempio, quali sono le domande e i dubbi più frequenti sull’argomento, quali sono le principali fonti da cui attingere informazioni, quali sono i temi più dibattuti in rete sull’argomento, quali sono le tendenze più interessanti da seguire, etc. Ecco un esempio di prompt: 

Trovami idee per un blog di [settore]

chat GPT e content creator

Trovare idee per Headline

Sappiamo quanto sia importante per un contenuto un titolo ben strutturato: cattura l’attenzione del lettore e lo induce a proseguire nella lettura. Inoltre, il titolo fornisce anche un’idea generale del contenuto del testo, permettendo al lettore di decidere se l’argomento è di suo interesse.

Trovare il giusto titolo non è sempre facile, ChatGPT in questi casi ci aiuta dandoci spunti e idee. Per ottenere output efficaci sarà fondamentale specificare, innanzitutto, la destinazione del nostro titolo (blog, libro, saggio, etc.) e poi inserire il focus del nostro contenuto.

Se, invece, abbiamo già trovato un titolo che ci piace, ma non ci convince del tutto possiamo chiedere all’algoritmo di creare alternative al nostro titolo. Esempio di prompt:

Scrivi 10 titoli per blog post dedicato a [argomento]

chatGPT e copywriting persuasivo

Generare testi di prova o bozze

Se dobbiamo scrivere un testo approfondito e articolato possiamo chiedere all’intelligenza artificiale di scriverci un testo di un tot di caratteri che noi andremo poi successivamente a utilizzare come bozza, per poi ampliarlo e perfezionarlo di nostro pugno.

Fare ricerche di mercato

Stiamo lavorando a un nuovo progetto, abbiamo già eseguito una ricerca competitor, ma vogliamo ampliare il ventaglio di aziende da analizzare? ChatGPT può aiutarci. Ecco un esempio di prompt:

Migliori siti in Italia che si occupano di [settore]

Cosa non può fare ChatGPT

Ragionare e controllare la veridicità dei fatti

Chat GPT non ha la capacità di verificare la veridicità dei fatti o delle informazioni, in quanto non possiede una base di conoscenza esterna da cui trarre informazioni, ma si basa unicamente su quelle fornite dal contesto e su quelle immagazzinate durante il processo di addestramento.

Quindi, se hai dubbi sulla veridicità di una particolare informazione, verificala sempre con fonti attendibili.

Comprendere l'essenza e l'unicità di un brand

L’algoritmo non ha la capacità di comprendere completamente il contesto e le emozioni dell’utente, e questo può portare a generare testi poco adatti al target di riferimento. Inoltre, l’utilizzo di ChatGPT può portare a una standardizzazione e omogeneizzazione del linguaggio, che rischia di rendere meno efficace la comunicazione con il pubblico.

Tra gli input che possiamo dare all’algoritmo c’è la possibilità di impostare il tono di voce (amichevole, persuasivo, professionale, etc.) con cui il testo verrà elaborato, ma l’AI non avendo le capacità e l’empatia di un essere umano non sarà mai in grado di riprodurre il TOV sviluppato da un’intelligenza umana.

intelligenza artificiale e copywriting

In conclusione, possiamo dire che gli strumenti come ChatGPT sono un’ottima risorsa per generare contenuti, ci aiutano a velocizzare il nostro lavoro e ci danno nuovi spunti e idee, ma non possono e non devono sostituire il nostro lavoro, così come non possono sostituire la nostra creatività o l’abilità di un copywriter nel capire l’essenza e l’unicità di un brand.

Ricordiamoci sempre che lo strumento di deep learning più avanzato presente sul nostro pianeta è, e resterà, il nostro cervello.

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